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Consiglio Occupazione, Politica Sociale, Salute e Consumatori (EPSCO)

Il Consiglio EPSCO (Employment, Social Policy, Health and Consumer) si occupa delle politiche finalizzata ad aumentare i livelli di occupazione, migliorare le condizioni di vita e di lavoro, le politiche sociali e le pari opportunità, garantendo un livello elevato di protezione della salute e dei consumatori all’interno dell’UE.

Si riunisce in due formazioni distinte: ‘Occupazione e Politiche Sociali’ e ‘Salute e Consumatori’

 

· EPSCO Occupazione e Politiche Sociali

1. Organizzazione

Solitamente, nell’arco dell’anno, si svolgono quattro Consigli formali (febbraio, giugno, ottobre e dicembre) e due Consigli informali (uno per ciascuna Presidenza di turno). I Consigli più rilevanti sono quelli di giugno e dicembre.

In vista delle riunioni periodiche del Consiglio EPSCO, i dossier afferenti il settore lavoro e politiche sociali sono preparati dal Gruppo Questioni Sociali (Working Party on Social Questions), e dai due Comitati Occupazione (Employment Committee – EMCO) e Protezione Sociale (Social Protection Committee – SPC), istituiti rispettivamente dagli articoli 150 e 160 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE).

Il processo politicamente più rilevante nel quale sono coinvolti i Comitati EMCO e SPC è quello del Semestre europeo, che conduce nel giugno di ogni anno all’adozione delle Raccomandazioni indirizzate agli Stati membri da parte del Consiglio Europeo. https://www.consilium.europa.eu/it/policies/european-semester/

2. Principali iniziative e attività

Nel campo dell’occupazione e della politica sociale, il Consiglio EPSCO adotta, insieme al Parlamento europeo, atti legislativi intesi a migliorare le condizioni di lavoro, l’inclusione sociale e la parità di genere.

Tra le iniziative più rilevanti di questa legislatura, si segnala la direttiva relativa a un quadro per salari minimi adeguati nell’Unione europea, il cui scopo è la promozione da parte degli Stati Membri, nel pieno rispetto dei sistemi giuridici nazionali, di livelli adeguati di salario minimo, favorendo l’accesso dei lavoratori allo stesso o attraverso la contrattazione collettiva o per legge.

Altre proposte particolarmente importanti sono: la direttiva relativa al miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali; e la direttiva volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità̀ di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi (c,d, “pay transparency”). La prima ha l’obiettivo di migliorare le condizioni di lavoro per far fronte alle sfide poste dalla crescita delle piattaforme digitali, che travalica i confini nazionali, e dalla necessità di delineare un quadro normativo comune tra i 27 Stati membri, supportando al contempo la crescita sostenibile di questa tipologia di impresa. Con la seconda si intende garantire l’informazione e la trasparenza in materia retributiva per i lavoratori del settore pubblico e privato, consentendo, di conseguenza, l’emergere dei pregiudizi di genere nella fissazione della retribuzione e delle componenti accessorie, nell’inquadramento professionale e nell’avanzamento di carriera.

Nell’ambito delle politiche sociali la Commissione ha presentato le sue priorità con una serie di Strategie (Infanzia, Disabilità, LGBTIQ, Parità di genere) nonché la Strategia europea sull’assistenza con due proposte di Raccomandazioni collegate: una sulla revisione degli obiettivi di Barcellona in materia di prima infanzia e l’altra sull’accesso all’assistenza a lungo termine. Molto significativa è stata anche l’approvazione della Raccomandazione sulla Garanzia europea sull’infanzia, che ha stimolato l’adozione di Piani nazionali ad hoc.

Nel settore delle pari opportunità, infine, tra le iniziative più rilevanti vi è la proposta di direttiva riguardante il miglioramento dell’equilibrio di genere fra gli amministratori senza incarichi esecutivi delle società quotate in Borsa, con cui si vuole rafforzare la parità di genere nel settore del “decision-making” in campo economico, rimuovendo gli ostacoli al buon funzionamento del mercato interno, riconducibili all’estrema frammentarietà delle regolamentazioni negli Stati membri.

Fa da cornice a tutte le iniziative nel settore, il Pilastro europeo dei diritti sociali con i suoi 20 principi, proclamato a Göteborg nel 2017, la cui attuazione è finalizzata al rilancio dell’Europa sociale. Nel marzo 2021, è stato pubblicato il Piano d’azione del Pilastro, con l’individuazione di tre target a livello europeo da raggiungere entro il 2030 in materia di occupazione, competenze ed uguaglianza e protezione sociale. Obiettivi che dovrebbero spingere gli Stati membri ad effettuare riforme ed investimenti, nel contesto dei rispettivi Piani Nazionali di Ripresa e Resilienza.

Da segnalare infine il Piano d’azione per l’economia sociale, con il quale l’UE intende stimolare condizioni di crescita del terzo settore, sfruttandone il potenziale economico e di creazione di posti di lavoro, anche per il contributo dello stesso ad una ripresa equa ed inclusiva, oltre che alle transizioni verde e digitale.

Per approfondimenti: https://european-union.europa.eu/priorities-and-actions/actions-topic/employment-and-social-affairs_it

 

· EPSCO Salute

Il Consiglio EPSCO Salute ha come compito quello di migliorare le condizioni di vita e garantire un livello elevato di salute pubblica e di protezione dei consumatori all’interno dell’UE.

Gli Stati membri hanno competenza esclusiva per quanto riguarda la definizione delle politiche nazionali in materia di salute, nonché l’organizzazione e la fornitura dei servizi sanitari. Tuttavia, alla UE spetta un ruolo importante nel miglioramento della sanità pubblica in termini di prevenzione e gestione delle malattie, limitazioni delle fonti di pericolo per la salute umana e armonizzazione delle strategie sanitarie tra gli Stati membri.

Nell’arco dell’anno, si svolgono di norma due Consigli formali (giugno e dicembre) e due Consigli informali (uno per ciascuna Presidenza di turno). L’agenda dei Consigli varia in funzione delle priorità della Presidenza di turno, dello stadio di avanzamento dei dossier legislativi e dell’agenda internazionale e globale in materia di salute. In vista delle riunioni periodiche dei Consigli dei Ministri UE, i dossier relativi al settore salute sono preparati dai Gruppi Salute Pubblica e Farmaceutici e dispositivi medici.

Principali iniziative e attività

La pandemia di COVID-19 ha messo in luce quanto sia importante il coordinamento tra gli Stati membri UE per tutelare la salute delle persone, sia durante le crisi che in tempi normali.

Dagli insegnamenti tratti, nel novembre 2020 con la Comunicazione ‘Costruire un’Unione europea della salute: rafforzare la resilienza dell’UE alle minacce per la salute a carattere transfrontaliero’, la Commissione europea ha promosso l’iniziativa ‘Unione europea della salute’ al fine di migliorare la protezione, la prevenzione, la preparazione e la risposta nei confronti dei rischi per la salute umana a livello dell’UE.

La crisi ha evidenziato che l’UE e gli Stati membri devono fare di più per quanto riguarda la pianificazione della preparazione e della risposta alle epidemie e ad altre gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero. Le strutture e i meccanismi istituiti a livello dell’UE nell’ambito della decisione (1082/2013/UE) sulle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero hanno facilitato lo scambio di informazioni sull’evoluzione della pandemia e sostenuto l’adozione di misure nazionali specifiche, ma poco hanno potuto per innescare una tempestiva risposta comune a livello dell’UE e per garantire una comunicazione coerente dei rischi.

L’iniziativa, dunque, è stata accompagnata da tre proposte legislative, che hanno visto il coinvolgimento del Consiglio:

1. un aggiornamento della decisione n. 1082/2013/UE relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero,

2. un rafforzamento del mandato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC), e

3. un ampliamento del mandato dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA).

In questo contesto, la Commissione europea ha istituito l’Autorità europea per la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie (HERA) per prevenire, individuare e rispondere rapidamente alle emergenze sanitarie. L’HERA batterà sul tempo le minacce e le potenziali crisi sanitarie grazie alla raccolta di informazioni e al rafforzamento delle capacità di risposta necessarie. In caso di emergenza, l’HERA garantirà lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di medicinali, vaccini e altre contromisure mediche, quali guanti e mascherine, spesso assenti durante la prima fase della risposta al coronavirus.

Il Consiglio, da parte sua, ha adottato un regolamento relativo a un quadro di misure urgenti sulle contromisure mediche in caso di un’emergenza di sanità pubblica a livello dell’Unione.

Il Consiglio, inoltre, è impegnato in altre attività nell’ambito dell’iniziativa ‘Unione europea della salute’, quali:

· Il piano europeo di lotta contro il cancro che mira a prevenire i tumori e a garantire che i pazienti oncologici, i sopravvissuti, le loro famiglie e le persone che li assistono possano avere un’elevata qualità della vita.

· La strategia farmaceutica per l’Europa per garantire ai pazienti l’accesso a medicinali innovativi e dal prezzo contenuto e sostenere la competitività, la capacità di innovazione e la sostenibilità dell’industria farmaceutica dell’UE. La sua attuazione passerà per un programma ambizioso di interventi legislativi e non legislativi, tra cui la revisione della legislazione generale dell’UE sui medicinali per uso umano, la Direttiva 2001/83/CE e il Regolamento (CE) 726/2004, al fine di garantire un sistema normativo a prova di crisi e adeguato alle esigenze future.

· La creazione di uno spazio europeo dei dati sanitari mediante una proposta legislativa ad hoc con cui si punta a delineare un quadro normativo che contempli direttamente i diritti delle persone, riduca la frammentazione nel mercato unico digitale, consenta ai ricercatori, agli innovatori e ai responsabili politici di utilizzare più efficacemente i dati in modo sicuro, con un’azione a livello dell’UE per promuovere i flussi transfrontalieri di dati sanitari personali e favorire un autentico mercato interno dei dati sanitari personali e dei prodotti e servizi di sanità digitale. La proposta migliorerà l’accesso a diversi tipi di dati sanitari (fascicoli sanitari elettronici, dati genomici, dati presi dai registri dei pazienti) e il loro scambio, non solo per sostenere l’erogazione dei servizi sanitari (uso primario dei dati) ma anche a fini di ricerca e di elaborazione di politiche in ambito sanitario (uso secondario dei dati).